Introduzione
Android è un sistema operativo aperto, pertanto gli utenti possono personalizzare il software dei propri dispositivi grazie all'alto grado di flessibilità. Per root si intende una procedura di sblocco che consente di aumentare ulteriormente la libertà di azione. Effettuare dunque il rooting su un dispositivo Android significa controllare interamente il device, modificando a proprio piacimento file e applicazioni. In riferimento a ciò, ecco una guida con alcuni consigli utili su come abilitare il root su qualsiasi dispositivo Android.
Occorrente
- Dispositivi mobili
Eseguire il backup dei dati
Prima di iniziare ad eseguire l'operazione per abilitare il root su un dispositivo avente il sistema operativo Android, è importante innanzitutto chiarire che la procedura è assolutamente legale e non richiede particolari competenze nel settore informatico. Premesso ciò, il primo passo da fare per portare a buon fine l'operazione consiste nell'eseguire il backup di tutti i dati presenti sullo smartphone o sul tablet Android. Questa azione è fondamentale in quanto nel momento in cui si esegue il root per la prima volta bisogna sbloccare il bootloader che di conseguenza porterà alla cancellazione di ogni dato presente sul dispositivo Android.
Installare una recovery
Il secondo importante passaggio da eseguire per abilitare il root su un dispositivo Android consiste nell'installare una recovery del tutto personalizzata. A tale proposito si può optare per alcune applicazioni molto valide, come ad esempio quelle denominate TWRP o ClockworkMod. Premesso ciò, va altresì aggiunto che entrambe consentono di caricare file del root con i permessi da amministratori già sbloccati. Una volta scelta la recovery e dopo averla installata, si può procedere con i file del root sul proprio dispositivo Android. I file verranno distribuiti sotto forma di pacchetti zip che bisogna poi avviare per completarne l'installazione. La procedura nello specifico consiste nel selezionare l'opzione Installa e scegliere il pacchetto Zip del root. A questo punto si può riavviare lo smartphone o il tablet Android, e utilizzare finalmente la versione sbloccata di questo sistema operativo.
Accedere alle impostazioni di Android
Eseguire il root su un dispositivo Android nella maggior parte dei casi è fondamentale poiché il sistema operativo se non abilitato a ciò, non consente di installare delle app come ad esempio quelle per il controllo parentale. Queste ultime nello specifico come si evince dalla definizione stessa, servono per monitorare i dispositivi cellulari dei bambini per evitare che possano incorrere in inconvenienti di varia natura. Premesso ciò, trattandosi di un'applicazione proveniente da fonti sconosciute il root è necessario per consentire ad Android di accettarla. Il primo step consiste nell'accedere su Impostazioni del telefono, toccare la voce Sicurezza e procedere come descritto nel passo conclusivo della presente guida.
Installare l'applicazione KingoRoot
Per portare a buon fine l'operazione di root e abilitare quindi il telefono Android all'installazione dell'app per il controllo parentale, dopo aver eseguito quanto descritto nella parte conclusiva del passo precedente bisogna far scorrere il cursore verso il basso fino a Origini Sconosciute e spostare poi il tasto in posizione On. Fatto ciò, si può installare l'applicazione KingoRoot toccando One Click Root e incrociando le dita. Se l'operazione è stata eseguita correttamente, il dispositivo viene rootato in circa 60 secondi consentendo poi l'installazione della suddetta app per il controllo parentale.
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